I termini inglesi della moda da conoscere

Chiunque sia appassionato di moda e di eleganza formale sarà in grado di riconoscere l’ampio contributo dato dalla tradizione anglosassone (in particolare britannica) al mondo della sartoria e del su misura.

Una tradizione così radicata da meritarsi un’intera via, Savile Raw, sita nel centro di Londra, completamente votata alla causa sartoriale, vera Mecca per ogni appassionato e cultore del vestire su misura.

Senza nulla togliere alla tradizione Made In Italy, in particolare quella Napoletana, possiamo affermare senza paura di essere smentiti che i canoni dell’eleganza classica – quella più rigorosa e reazionaria, ancora oggi di riferimento per molti appassionati dell’eleganza classica – sono stati “inventati” dagli inglesi, per poi essere rielaborati da altre scuole sartoriali.

Se la qualità dei tessuti e l’abilità sartoriale è sempre stato un vanto per la moda italiana, le regole dell’eleganza hanno natali per lo più inglesi, origini che caratterizzano ancora oggi in maniera profonda alcuni elementi di moda tipici dell’abbigliamento maschile, tanto che la nomenclatura di alcuni di essi è oggi utilizzata e conosciuta in tutto il mondo anche (o solo) con il corrispondente termine anglosassone.

Vediamone alcuni qui di seguito.

Bespoke

Sarto cuce gilet
Gli abiti bespoke sono realizzati a mano da sarti espreti e il processo di confezione richiede fino a 4 incontri

Si tratta forse di uno dei termini inglesi più utilizzati al mondo nel settore sartoriale. In Italiano lo si può tradurre grossomodo con “sartoriale”, ma questa in questa traduzione ne viene diluito il concetto.

Come abbiamo già specificato nel nostro articolo in cui spieghiamo le differenze fra un abito su misura e un abito sartoriale, “bespoke” verbo bespeak significa “ordinare di fare” e deriva appunto dagli ambienti tradizionali inglesi ottocenteschi di Savile Row.

A quei tempi le sartoria possedevano in casa tagli di tessuto che i clienti avevano già selezionato per i propri abiti affinché, prese le misure, si potessero realizzare i capi con il tessuto di cui si era parlato (“been spoken for” la cui contrazione bespoke). Da qui l’aggettivo bespoken, e quindi “ordinato”.

Un capo bespoke rappresenta oggi la quintessenza della della moda maschile formale: non un semplice capo su misura ma un prodotto discusso, progettato e realizzato per calzare alla perfezione il fisico di chi lo indosserà. Caratteristiche intrinseche ad un termine oggigiorno universale, comprensibile per qualunque scuola sartoriale a qualunque latitudine.

Smoking

Uomo in due pose, indossa uno smoking uomo nero, camicia con collo diplomatico, papilllon nero e pochette bianca.

Uno degli abiti più rappresentativi dell’eleganza maschile è senza dubbio lo smoking, l’abito da sera, capo dalle origini britanniche e ancora oggi identificato in buona parte del mondo – in particolare in Europa – con il suddetto termine inglese.

Si tratta però di uno pseudo-anglicismo: benché di derivazione anglosassone, la parola smoking non viene infatti utilizzata dagli inglesi e dai nordamericani per identificare quello specifico capo, sostituita dai termini “dinner jacket (o suit)” in Gran Bretagna e da “tuxedo” negli USA.

L’origine ed utilizzo del termine smoking al di fuori dei paesi anglosassoni sembra nascere infatti da un equivoco: “smoking” deriverebbe infatti da “smoking jacket”, una “giacca da fumo” utilizzata nel diciannovesimo secolo da chi era solito fumare tabacco allo scopo di proteggere il proprio abito dall’odore di tabacco.

Al di fuori dell’Inghilterra (Italia compresa) la parola smoking fu adottato per identificare quel particolare tipo di abito proprio in virtù di una certa somiglianza con la smoking jacket, benché in concreto si tratti di due capi differenti. Se vuoi scoprire di più ti consigliamo la lettura del nostro articolo dedicato allo smoking.

Revers

Tre tipologie di revers: a lancia, classico e a scialle

Un altro termine entrato nel comune utilizzo dell’eleganza maschile è senza dubbio “revers” parola inglese che identifica il bavero della giacca. Nello specifico l’utilizzo del termine italiano non è assolutamente scomparso, ma la sua controparte inglese è subentrata nel vocabolario della moda anche per effetto di un mercato sempre più globalizzato e influenzato dai termini inglesi.

Come abbiamo specificato nel nostro articolo dedicato ai baveri e ai colli delle giacche, il termine “rever” deriva dall’inglese “reverse”, che significa “contrario”. La parola faceva inizialmente riferimento ai risvolti dei pantaloni o ai polsini quando rivestiti internamente con un materiale a contrasto rispetto a quello esterno; successivamente, per estensione, ha iniziato a denotare più genericamente ogni tipo di bavero della giacca, o di altri capi spalla.

In lingua inglese è spesso utilizzato anche il sinonimo “lapels”, ma in questo caso il suo utilizzo non si estende oltre i locutori anglosassoni.

Button-down

Colletto button-down di una camicia azzurra

Altro vocabolo particolarmente conosciuto nel settore della moda è “Button-down”, con cui si identifica una specifica tipologia di colletto della camicia progettato per abbottonarsi direttamente sulla camicia grazie alla asole presenti sulle punte delle vele. Il colletto button-down può essere considerato uno dei pochissimi contributi regalati dalla tradizione sartoriale statunitense al mondo della moda.

Fu Brooks Brothers, il più antico produttore USA di vestiti da uomo, a inventare il colletto button-down, prendendo ispirazione dai colletti utilizzati in Inghilterra sulle magliette dei giocatori di polo, dotate di button-down abbottonato proprio per impedire lo svolazzare dei colletti e conseguente fastidio durante le sessioni di gioco.

Oggi il termine è universale così come il modello di camicia cui fa riferimento, fra i più utilizzati ed apprezzati da tutti gli appassionati di moda maschile sportiva.

Solaro

Un classico abito solaro

Nel caso del Solaro il termine può considerarsi metaforicamente di madre italiana e padre inglese: come abbiamo raccontato nel nostro articolo dedicato all’abito Solaro, il Solaro è stato inventato da Louis Westenra Sambon, un importante medico tropicale inglese con origini italiane, che aveva progettato il tessuto con lo scopo di proteggere chi lo indossava dai raggi solari (da qui il termine “Solaro”).

Benché la parola – successivamente depositata fra i marchi registrati da Smith Woollens – possa avere una lontana origine italiana, derivata da “sole” o “solare”, per la sua invenzione e diffusione dobbiamo ringraziare la tradizione e l’ingegno britannico, grazie a cui oggi il Solaro è conosciuto in tutto il mondo come tessuto estivo per antonomasia quando si parla di eleganza classica.